Che fine hanno fatto i proclami delle campagne elettorali passate che promettevano benzina a metà prezzo, innumerevoli posti di lavoro e ancora infrastrutture, nuove risorse economiche, con cui hanno bombardato i poveri cittadini lucani.
Le lobby delle energie sporche e le associazioni dell'immondizia riunite sotto il cappello di qualche multinazionale americana hanno raggiunto il loro scopo e umiliato definitivamente i cittadini appartenenti alla regione più ricca d'Italia: la Basilicata.
Mentre la Basilicata veniva svenduta per quattro denari, il teatrino offerto dai politici italiani ha continuato a vendere i propri biglietti sporchi, nella totale indifferenza nei confronti dei torti inflitti ai lucani.
Attualmente sono state realizzate quasi 500 perforazioni (in questa conta vengono inclusi sia pozzi esausti, che quelli attivi) tra le provincie di Matera e Potenza, senza considerare i tantissimi accordi che sanciscono e ufficializzano il dramma di nuove perforazioni in territorio lucano.
Quello che accadrà d'ora in avanti è la parafrasi di un copione già scritto in tantissimi Paesi che erano ricchi di risorse primarie, ma ormai ridotti alla totale povertà, a causa di accordi scellerati e macchiati col sangue di tanta gente dignitosa. D'ora in poi infatti le perforazioni non saranno praticamente soggette ad alcuna regola, considerato che i nuovi accordi dichiarano che le compagnie minerarie realizzeranno trivellazioni di pozzi sull'intero suolo della Basilicata. Fiumi, mari, dighe, centri abitati, strutture ospedaliere, non esiste praticamente luogo nel territorio lucano in cui sarà impedito di trivellare!
Altro aspetto allarmante riguarda l'aver consitito l'utilizzo di tecniche come l'airgun (cannoni d'aria), terribilmente dannosa dal punto di vista ambientale. Basti pensare che questa tecnica, utilizzata in fase di ispezione del sottosuolo causa un tasso di morte altissima tra gli animali.
Non a caso negli Stati Uniti d'America essa è vietata se attuata ad una distanza inferiore ai 160 km dalla costa.
Tutto questo ha luogo in una Terra considerata altamente sismica e che, statistiche alla mano, presenta negli ultimi 10 anni un aumento notevolissimo di casi di cittadini affetti da tumori.
In California, come in tantissimi altri Stati in cui viene estratto l'oro nero, accade che ogni trimestre si obbigano le “viscose” compagnie di petrolio a diffondere alla popolazione puntuali e dettagliate statistiche sui rischi tumorali. Tutto questo nella piccola Basilicata non avviene e, quel che è peggio, non viene affatto considerato come un punto fondamentale da cui partire prima di realizzare alcun tipo di trivellazioni di pozzi!!
I lucani continuano ad ammalarsi, senza godere minimamente di quei benefici economici tanto pubblicizzati dai prestanome di turno, durante le campagne elettorali.
Il volto è sempre lo stesso e cammina a pieno petto sotto il cappello del profitto ad ogni costo. Le vittime di turno si chiamano Lucani. Obbedienti e scodinzolanti di fronte all'offerta di 90 euro come
ricompensa per 15 anni durante i quali le compagnie potranno trivellare indisturbate la dignità di una popolazione che abitano una Terra considerata sino al 2009 “virtuosa”, in cui l'indice dell'impronta ecologia era pari a 0.54 . Non è un'accusa diretta al popolo lucano, lungi da me!
Le azioni del movimento contro le scorie nucleari a Scanzano e le manifestazioni per riportare i cervelli sparsi per l'Italia di alcuni dei loro briganti più importanti, sono tra le espressioni di difesa della propria Terra più creative e concrete che io ricordi.
Proprio per questo ho voluto scrivere questo articolo, perchè io amo la Basilicata.
Cerco la ragione del perchè a conti fatti i magnati petroliferi guadagnano ogni anno quasi 3 miliardi di euro dall'estrazione di oro nero dalla Basilicata, gli Enti lucani invece intascano approssimativamente 1000 milioni di euro, mentre i briganti degli anni 2000, possono vantare solo dei miserissimi 90 euro di benzina e innumerovoli problemi ambientali. Tutto questo mentre il prezzo del gasolio al litro ha raggiunto il prezzo di euro 1,637, anche per i cittadini della Basilicata.
Una credit card che sentenzia morte e puzza ancora una volta di petroldollari e di promesse non mantenute.
Benvenuti nei tempi dell'Oro lucano, 90 euro e passa la paura.
Preferivo i tempi della smorfia e dell'Amaro Lucano. Quando non si poteva davvero chiedere di più dalla vita e 90 voleva dire PAURA.
Roberto D'Aprile
(contrario alle trivellazioni petrolifere in Basilicata, qualora non si fosse intuito)
Le lobby delle energie sporche e le associazioni dell'immondizia riunite sotto il cappello di qualche multinazionale americana hanno raggiunto il loro scopo e umiliato definitivamente i cittadini appartenenti alla regione più ricca d'Italia: la Basilicata.
Mentre la Basilicata veniva svenduta per quattro denari, il teatrino offerto dai politici italiani ha continuato a vendere i propri biglietti sporchi, nella totale indifferenza nei confronti dei torti inflitti ai lucani.
Attualmente sono state realizzate quasi 500 perforazioni (in questa conta vengono inclusi sia pozzi esausti, che quelli attivi) tra le provincie di Matera e Potenza, senza considerare i tantissimi accordi che sanciscono e ufficializzano il dramma di nuove perforazioni in territorio lucano.
Quello che accadrà d'ora in avanti è la parafrasi di un copione già scritto in tantissimi Paesi che erano ricchi di risorse primarie, ma ormai ridotti alla totale povertà, a causa di accordi scellerati e macchiati col sangue di tanta gente dignitosa. D'ora in poi infatti le perforazioni non saranno praticamente soggette ad alcuna regola, considerato che i nuovi accordi dichiarano che le compagnie minerarie realizzeranno trivellazioni di pozzi sull'intero suolo della Basilicata. Fiumi, mari, dighe, centri abitati, strutture ospedaliere, non esiste praticamente luogo nel territorio lucano in cui sarà impedito di trivellare!
Altro aspetto allarmante riguarda l'aver consitito l'utilizzo di tecniche come l'airgun (cannoni d'aria), terribilmente dannosa dal punto di vista ambientale. Basti pensare che questa tecnica, utilizzata in fase di ispezione del sottosuolo causa un tasso di morte altissima tra gli animali.
Non a caso negli Stati Uniti d'America essa è vietata se attuata ad una distanza inferiore ai 160 km dalla costa.
Tutto questo ha luogo in una Terra considerata altamente sismica e che, statistiche alla mano, presenta negli ultimi 10 anni un aumento notevolissimo di casi di cittadini affetti da tumori.
In California, come in tantissimi altri Stati in cui viene estratto l'oro nero, accade che ogni trimestre si obbigano le “viscose” compagnie di petrolio a diffondere alla popolazione puntuali e dettagliate statistiche sui rischi tumorali. Tutto questo nella piccola Basilicata non avviene e, quel che è peggio, non viene affatto considerato come un punto fondamentale da cui partire prima di realizzare alcun tipo di trivellazioni di pozzi!!
I lucani continuano ad ammalarsi, senza godere minimamente di quei benefici economici tanto pubblicizzati dai prestanome di turno, durante le campagne elettorali.
Il volto è sempre lo stesso e cammina a pieno petto sotto il cappello del profitto ad ogni costo. Le vittime di turno si chiamano Lucani. Obbedienti e scodinzolanti di fronte all'offerta di 90 euro come
ricompensa per 15 anni durante i quali le compagnie potranno trivellare indisturbate la dignità di una popolazione che abitano una Terra considerata sino al 2009 “virtuosa”, in cui l'indice dell'impronta ecologia era pari a 0.54 . Non è un'accusa diretta al popolo lucano, lungi da me!
Le azioni del movimento contro le scorie nucleari a Scanzano e le manifestazioni per riportare i cervelli sparsi per l'Italia di alcuni dei loro briganti più importanti, sono tra le espressioni di difesa della propria Terra più creative e concrete che io ricordi.
Proprio per questo ho voluto scrivere questo articolo, perchè io amo la Basilicata.
Cerco la ragione del perchè a conti fatti i magnati petroliferi guadagnano ogni anno quasi 3 miliardi di euro dall'estrazione di oro nero dalla Basilicata, gli Enti lucani invece intascano approssimativamente 1000 milioni di euro, mentre i briganti degli anni 2000, possono vantare solo dei miserissimi 90 euro di benzina e innumerovoli problemi ambientali. Tutto questo mentre il prezzo del gasolio al litro ha raggiunto il prezzo di euro 1,637, anche per i cittadini della Basilicata.
Una credit card che sentenzia morte e puzza ancora una volta di petroldollari e di promesse non mantenute.
Benvenuti nei tempi dell'Oro lucano, 90 euro e passa la paura.
Preferivo i tempi della smorfia e dell'Amaro Lucano. Quando non si poteva davvero chiedere di più dalla vita e 90 voleva dire PAURA.
Roberto D'Aprile
(contrario alle trivellazioni petrolifere in Basilicata, qualora non si fosse intuito)