__La storia delle piante e dei fiori antichi
Il re inglese Giorgio III
_Da quanto tempo l'uomo è innamorato
delle piante antiche?
Il desiderio di essere circondati da piante ornamentali anche tra le muta domestiche e l'amore verso i fiori è sempre stato tipico dell'uomo fin da epoche lontante. Numerose sono le testimonianze archeologiche: greche, cinesi, egiziane, romane, che dimostrano l'interesse per le piante e i fiori sin dai tempi antichi, non solo alimentari o comunque di qulache utilità, ma anche per rose, gigli, ecc. Ma è nei secoli più recenti, in seguito alle grandi esplorazioni nei paesi tropicali che si è sviluppata la ricerca frenetica di nuove piante da parte di botanici, floricoltori, ma anche missionari, personale delle compagnie commerciali. La maggior parte di questi “ricercatori” era al servizio di giardini botanici, famiglie reali e aristocratiche gareggiavano tra loro per possedere l'esemplare più raro. L'Inghilterra evve un ruolo certamente di primo piano nella importazione di piante esotiche (Giorgio III e sua madre furono i fondatori degli stuperndi giardini di Kew Garden), che venivano poi coltivate in ambienti protetti: inizialmente capannoni riscaldati, che poi si trasformavano nelle stupende verande dell'epoca vittoriana. Nel 1800 il commercio di piante esotiche da giardino e da frutto rappresenta un grosso affare: ogni volta che un nuovo tipo veniva importato esplodeva la corsa per possederne un esemplare. Così si assistette alla febbre per i cactus, per le felci, la fine del secolo poi fu il momento delle orchidee. Tra i problemi maggiori che i ricercatori incontravano non c'era solo quello di raccogliere nei posti più disparati orchidee, violette africane, dracene, ma anche quello di riuscire a salvare qualche esemplare dai lunghi viaggi in mare.
Il desiderio di essere circondati da piante ornamentali anche tra le muta domestiche e l'amore verso i fiori è sempre stato tipico dell'uomo fin da epoche lontante. Numerose sono le testimonianze archeologiche: greche, cinesi, egiziane, romane, che dimostrano l'interesse per le piante e i fiori sin dai tempi antichi, non solo alimentari o comunque di qulache utilità, ma anche per rose, gigli, ecc. Ma è nei secoli più recenti, in seguito alle grandi esplorazioni nei paesi tropicali che si è sviluppata la ricerca frenetica di nuove piante da parte di botanici, floricoltori, ma anche missionari, personale delle compagnie commerciali. La maggior parte di questi “ricercatori” era al servizio di giardini botanici, famiglie reali e aristocratiche gareggiavano tra loro per possedere l'esemplare più raro. L'Inghilterra evve un ruolo certamente di primo piano nella importazione di piante esotiche (Giorgio III e sua madre furono i fondatori degli stuperndi giardini di Kew Garden), che venivano poi coltivate in ambienti protetti: inizialmente capannoni riscaldati, che poi si trasformavano nelle stupende verande dell'epoca vittoriana. Nel 1800 il commercio di piante esotiche da giardino e da frutto rappresenta un grosso affare: ogni volta che un nuovo tipo veniva importato esplodeva la corsa per possederne un esemplare. Così si assistette alla febbre per i cactus, per le felci, la fine del secolo poi fu il momento delle orchidee. Tra i problemi maggiori che i ricercatori incontravano non c'era solo quello di raccogliere nei posti più disparati orchidee, violette africane, dracene, ma anche quello di riuscire a salvare qualche esemplare dai lunghi viaggi in mare.
I nomi di piante e fiori
Splendidi bougainvillae viola
_Generalmente il trasporto era
effettuato utilizzando casse in legno che non garantivano le
condizioni di sopravvivenza per le piante. Fu solo grazie a un medico
inglese, Nathaniel Bagshaw Ward, il quale ideò in maniera del tutto
fortuita delle casse vetrate chamate poi “casse di Ward”, che si
riuscì a trasportare con successo piante in tutto il Mondo. Il
successo di queste “casse” fu tale che trovarono posto, foggiate
in vario modo, anche nei lussuosi e aristocratici salotti inglesi ed
europei dove si coltivavano le specie esotiche. Molte di quelle
specie sono ancora oggi coltivate, ma la maggior parte ha subito
trasformazioni in seguito al lavoro di ibridazione che, di pari passo
con le nuove scoperte, botanici e vivaiststi effettuavano per
soddisfare le crescenti richieste di novità. Molti bridatori e
ricercatori sono ricordati dal nome di generi e secie da loro
ottenute o introdotte. Così il francese Michel Bègon, dopo un
periodo trascorso nelle Antille Francesi, attorno al 1680, riportò
degli esemplari di begonia. Le note “stelle di Natale” vennero
introdotte dal Messico negli Stati Uniti da Joel Poinsett, che in
quel paese aveva ricoperto la carica di Primo Rappresentante del
Governo degli Stati Uniti. Altre specie portano i nomi di scienziati,
botanici e navigatori i quli contribuirono ad atticchire le
conoscenze naturalistiche e così la Culumnea ricorda Fabio
Colonna, conosciuto soprattutto per i trattati di botanica. Il
naturalista Commerson dedicò al navigatore Louis Antoine de
Bougainville il genere Bougainvillaea; le Fuchsie vennero chiamate
così in onore di Leonhard Fuchs, medico tedesco.