Come superare il concorso del TFA sostegno senza perdere tempo inutile
Premessa
Se sei alla ricerca dei giusti consigli per superare il concorso TFA sostegno sei giunto sul sito giusto. All’interno di questo articolo troverai le informazioni essenziali per prepararti adeguatamente agli esami, evitando delle perdite di tempo inutili che troppo spesso condizionano negativamente l’esito delle prove concorsuali.
Prima di imbatterti in questa avventura, nella speranza che tu possa diventare in futuro un insegnante di sostegno e inserirti stabilmente nel Mondo della scuola, devi tenere presente 3 aspetti:
Se sei alla ricerca dei giusti consigli per superare il concorso TFA sostegno sei giunto sul sito giusto. All’interno di questo articolo troverai le informazioni essenziali per prepararti adeguatamente agli esami, evitando delle perdite di tempo inutili che troppo spesso condizionano negativamente l’esito delle prove concorsuali.
Prima di imbatterti in questa avventura, nella speranza che tu possa diventare in futuro un insegnante di sostegno e inserirti stabilmente nel Mondo della scuola, devi tenere presente 3 aspetti:
- l’iscrizione al concorso ha un costo medio di 100 euro, questo significa che anche se non supererai neanche il test preselettivo, non potrai in nessun modo richiedere la cifra versata.
- Il materiale di studio richiesto per la preparazione al corcorso per il Tirocinio Formativo Attivo è notevole. Se hai intenzione di studiarlo tutto e in maniera approfondita occorreranno almeno 3 mesi di intenso studio.
- La concorrenza per le selezioni è altissima. In media, a seconda della sede universitaria che indice il bando e delle necessità effettive delle scuole presenti in un territorio, le possibilità di risultare idonei a fine percorso sono di 1 ogni 15 o 25 partecipanti.
A questo punto ti starai chiedendo che senso abbia partecipare a questo bando, se in effetti risulta così difficile passarlo. Siediti e prenditi il tuo tempo. Svolgere il lavoro di insegnante è gratificante e in questo preciso momento storico presenta ottime possibilità di inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro, considerata la crescita esponenziale di figure specializzate nel sostegno di ragazzi e bambini con disabilità psicofisiche.
Prima di scoprire il metodo migliore per prepararsi al TFA sostegno senza perdere tempo inutilmente è importante capire se sei portato a ricoprire questo incarico. Lavorare come docente di sostegno implica delle responsabilità notevoli di cui tutti dovrebbero essere coscienti prima di svolgere le preselezioni.
Prima di scoprire il metodo migliore per prepararsi al TFA sostegno senza perdere tempo inutilmente è importante capire se sei portato a ricoprire questo incarico. Lavorare come docente di sostegno implica delle responsabilità notevoli di cui tutti dovrebbero essere coscienti prima di svolgere le preselezioni.
Siamo tutti alla ricerca di un posto fisso, inutile negarlo. Anche chi si fregia della propria posizione di lavoratore autonomo, esaltando la grande flessibilità di lavorare quando si vuole, arriva un giorno in cui, se non fattura almeno 3500 euro al mese, si renderà conto di come non disporre di ferie pagate ed essere privi di alcuna assistenza sanitaria, rappresentino dei grandi limiti. Soprattutto quando si ha intenzione di “metter su famiglia” e si inizia ad avvertire il peso di tutte quelle ore di lavoro, trascorse davanti a un pc, la volontà di cambiare lavoro e cercare una posizione lavorativa stabile che ci lasci maggior tempo libero a disposizione si fa sempre più impellente.
Concludere positivamente il concorso TFA sostegno è allettante per varie ragioni, tra le quale è giusto evidenziare qualcuna che potrebbe convincere a investire questa mole di tempo nella preparazione.
I vantaggi di passare il test sono i seguenti:
Concludere positivamente il concorso TFA sostegno è allettante per varie ragioni, tra le quale è giusto evidenziare qualcuna che potrebbe convincere a investire questa mole di tempo nella preparazione.
I vantaggi di passare il test sono i seguenti:
- avere la certezza di lavorare come professore per alunni disabili entro un anno solare
- svolgere una mansione che implica un impegno orario piuttosto limitato, pari a 18 ore settimanali, nel caso di docente di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado e di 25 ore, nel caso di docenza dello stesso tipo, in una scuola primaria.
- Ricoprire un incarico mediamente retribuito, pari a circa 1500 euro mensili, nel caso di insegnamento presso scuole secondarie di secondo grado, di 1400 euro mensili, nel caso si tratti di scuole secondarie di primo grado e di 1300 euro ogni mese, qualora si insegnasse sostegno nelle scuole che, prima della riforma Moratti, venivano dette “elementari”.
- Godere di un periodo di vacanza decisamente grande, se confrontato con quello di altre categorie di lavoratori. Un docente, in caso non fosse chiamato a prendere incarico durante gli esami di Stato, avrebbe a disposizione delle ferie che iniziano a metà Luglio e finiscono a fine Agosto. A rigor di cronaca, si precisa come i professori e i maestri del sud Italia dispongano di vacanze estive più lunghe rispetto ai colleghi del nord.
- Avere accesso ad un tirocinio formativo, ultimato il quale, si conseguirà un’abilitazione a tutti gli effetti, riuscendo così a lavorare continuamente ogni anno nel sostegno.
- Considerata la grande richiesta di insegnanti di sostegno su tutto il territorio italiano, una volta superato il concorso e concluso il relativo periodo di formazione, si avranno ottime possibilità non solo di iniziare a lavorare subito, ma anche di non allontanarsi molto dall’indirizzo di residenza.
Prima di compiere sforzi e sacrifici, va compreso per prima cosa se siete in grado di svolgere questo incarico. Alcune persone, dopo essere stati convinti del contrario, si rendono presto conto di non essere emotivamente preparati ad affrontare determinate condizioni di lavoro. Può capitare che un docente crolli psicologicamente o si renda conto di come fare didattica e intessere una relazione di fiducia con un alunno con deficit non è cosa semplice.
Onde evitare di commettere scelte di cui sarebbe possibile pentirsi è opportuno ricordare le qualità di cui dovrà essere in possesso un docente per il sostegno scolastico:
- pazienza massima. Esistono attività più semplici ed altre che sarà più complesso gestire. Perdere la calma e il bando della matassa non può che portare effetti negativi.
- Perseveranza. Non è affatto detto che i risultati previsti nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), rispettivo perfettamente il cronoprogramma stabilito. Il rapporto docente alunno è un percorso fatto di alti e bassi, di rinegoziazioni continue, di fronte alle quali non è auspicabile farsi cogliere impreparati.
- Flessibilità. Capacità di adattare metodologie didattiche in funzione delle situazioni. Non esiste un modo di insegnare universale e prima ci si rende conto dell’importanza di adattarsi in funzione dei feedback che riceviamo costantemente dallo studente, prima impareremo a svolgere egregiamente l’incarico di docente di sostegno.
- Capacità di automotivarsi. Ogni ostacolo rappresenta un potenziale punto di perfezionamento. Scoraggiarsi non è concepibile quando si lavora nell’ambito scolastico. Gli stessi alunni potrebbero approfittare della debolezza per renderti più complicata la missione educativa. Non perdiamo il controllo della situazione e cerchiamo sempre nuovi stimoli per lavorare nel sostegno.
Sfatiamo dei falsi miti
Esistono degli errori di valutazione che portano ad affrontare con il piede sbagliato il concorso del TFA sostegno. Conoscere in anticipo quello che ti balenerà per la testa quando ti stai chiedendo se partecipare al bando conviene o no significa evitare potenziali situazioni di sconforto e concentrarti su tutte le buone ragioni che spingono ogni anno migliaia di persone a partecipare a questo concorso.
Non sono tutti pazzi o disperati professionisti in cerca di un posto fisso.
Vediamo quindi che cosa non è corretto pensare a proposito del Tirocinio Formativo Attivo:
- Sono tutti raccomandati. Nulla di più falso. Cercare di giustificare la poca voglia di impegnare tempo e neuroni nello studio di Piaget, Vygotskij, Bruner e “compagni” è un approccio infantile oltre che sbagliato. Chi partecipa al concorso lo fa perché crede in questa professione e non certo perché conosce un professore universitario che fa parte della commissione d’esame. Si tratta di insinuazioni sterili che non portano da nessuna parte, perché il 99,99% delle persone che parteciperanno alla selezione sono persone come te, forse solo con un po’ di maggiore voglia di mettersi in gioco.
- non posso imparare tutto. Si, lo ammetto, la prima volta che mi informai su quante pagine avrei dovuto studiare per prepararmi con successo al TFA sostegno, l’ho pensato pure io. Ad ogni modo ti spiegherò più avanti cosa non occorre studiare e quali parti di libro tagliare, senza per questo ridurre le possibilità di superare l’esame.
- non ho tutto questo tempo per ripetere. Una scusa che non regge. Quando partecipi a questi concorsi ti rendi conto di dover competere con persone che vivono situazioni molto più estreme e limitanti della tua e che hanno fatto salti mortali per assimilare tutte le nozioni utili a superare fase preselettiva, prova scritta e prova orale. Ti parlo di ragazze madre che hanno 2 lavori, costrette a “parcheggiare” il proprio figlio almeno il sabato e la domenica da nonni o genitori, pur di riuscire a ritagliarsi un po’ di spazio senza “urla e pianti” e quindi trovare la giusta concentrazione per studiare Gestalt e Cooperative Learning. Del resto il bando concorsuale esce con largo anticipo e avrai tutte le possibilità per organizzare un piano di studio efficacie, ponderato alle necessità.
Prima però ti voglio dire una cosa estremamente importante.
Una vera verità
Parliamoci chiaro: superare il concorso di TFA sostegno non è difficile. Serve solo il giusto approccio. E’ questa la ragione che mi ha spinto a scrivere questo articolo, cercando di mettere la mia esperienza diretta a servizio la comunità, indicando cosa non occorre studiare e su cose invece è giusto focalizzare le nostre attenzioni.
Non importa da quele percorso di studi tu provenga, non è detto che uno studente laureato in Scienze della Formazione abbia maggiori chance di risultare idoneo vincitore, rispetto ad un altro che ha seguito un percorso in giurisprudenza. Quando ho superato io il concorso ho visto ragazzi del conservatorio che mostravano una conoscenza molto più approfondita sul tema di altri studenti che avevano ultimato Scienze dell’educazione.
L’aspetto che conta davvero è l’approccio con cui ti appresti al concorso. Metti a disposizione tutta la forza di volontà di cui sei in possesso e prendi appunti su quello che ti sto per dire.
Non occorre studiare tutto lo scibile umano, ma sapere quello che la tua commissione vuole che tu sappia.
E’ certamente la parte più difficile da superare dell’intero percorso, quella che segnerà la maggiore “scrematura” in termini di concorsisti. Generalmente alla fine della prima fase preselettiva resta un numero di partecipanti pari a un terzo degli iscritti. Questo vuol dire che se gli iscritti alla prova preselettiva sono 2100, il numero di ammessi sarà di circa 700 unità. Non si può realizzare una proporzione precisa in quanto da regolamento si stabilisce che “sono altresì ammessi alla prova scritta coloro che, all’esito della prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi”.
Chi passa la prova ?
Ogni università comunica il numero di ammessi alla seconda fase e di conseguenza vi rientrerà chi si classifica all’interno di queste posizioni. Se ad esempio nel bando si è stabilito che superamento di questa prima fase riguarderà un terzo dei partecipanti e questi saranno 2100, concluderanno la prova con esito positivo i primi 700 alunni che avranno ottenuto il punteggio più alto. Come specificato già sopra, rientreranno tra gli ammessi alla prova scritta anche coloro i quali avranno ottenuto lo stesso punteggio dell’ultimo dei posti disponibili.
Prendendo in considerazione lo stesso esempio, se ad esempio il 700° in graduatoria ha totalizzato 22 punti, rientreranno tra gli idonei ammessi alla fase seguente anche tutti gli altri studenti che dalla 700° posizione in poi avranno ottenuto almeno 22 punti.
Quando ho svolto io il quiz preselettivo hanno incluso ben 120 studenti perchè avevano ottenuto il medesimo punteggio del partecipante posizionato nell’ultimo posto disponibile.
Quali sono i criteri di valutazione utilizzati?
Per questo genere di prove viene solitamente assegnato un punteggio di 0,5 punti per ogni risposta corretta. Tutte le risposte errate o non fornite attribuiscono 0 punti. La durata della prova è di 120 minuti. Sarà possibile consegnare il compito a partire dalla prima ora dalla consegna del test. Ogni domanda conterrà 5 possibili risposte, di cui solo 1 sarà considerata corretta.
In linea di massima, in virtù di quello che è accaduto nel corso del tempo durante le prove preselettive del TFA sostegno, ottenere un punteggio di 23.5 punti, offre ottime possibilità di superare la fase.
Non prendere questo parametro come oro colato, ma piuttosto orecchie ben deste per ascoltare i suggerimenti e piccoli trucchi per superare la preselettiva.
Come si passa la prova preselettiva del sostegno?
Dividiamo questo argomento in 2 blocchi:
Prepararsi alla prova senza fronzoli e perdite di tempo
Chi passa la prova ?
Ogni università comunica il numero di ammessi alla seconda fase e di conseguenza vi rientrerà chi si classifica all’interno di queste posizioni. Se ad esempio nel bando si è stabilito che superamento di questa prima fase riguarderà un terzo dei partecipanti e questi saranno 2100, concluderanno la prova con esito positivo i primi 700 alunni che avranno ottenuto il punteggio più alto. Come specificato già sopra, rientreranno tra gli ammessi alla prova scritta anche coloro i quali avranno ottenuto lo stesso punteggio dell’ultimo dei posti disponibili.
Prendendo in considerazione lo stesso esempio, se ad esempio il 700° in graduatoria ha totalizzato 22 punti, rientreranno tra gli idonei ammessi alla fase seguente anche tutti gli altri studenti che dalla 700° posizione in poi avranno ottenuto almeno 22 punti.
Quando ho svolto io il quiz preselettivo hanno incluso ben 120 studenti perchè avevano ottenuto il medesimo punteggio del partecipante posizionato nell’ultimo posto disponibile.
Quali sono i criteri di valutazione utilizzati?
Per questo genere di prove viene solitamente assegnato un punteggio di 0,5 punti per ogni risposta corretta. Tutte le risposte errate o non fornite attribuiscono 0 punti. La durata della prova è di 120 minuti. Sarà possibile consegnare il compito a partire dalla prima ora dalla consegna del test. Ogni domanda conterrà 5 possibili risposte, di cui solo 1 sarà considerata corretta.
In linea di massima, in virtù di quello che è accaduto nel corso del tempo durante le prove preselettive del TFA sostegno, ottenere un punteggio di 23.5 punti, offre ottime possibilità di superare la fase.
Non prendere questo parametro come oro colato, ma piuttosto orecchie ben deste per ascoltare i suggerimenti e piccoli trucchi per superare la preselettiva.
Come si passa la prova preselettiva del sostegno?
Dividiamo questo argomento in 2 blocchi:
Prepararsi alla prova senza fronzoli e perdite di tempo
- Guarda con estrema attenzione quello che è accaduto negli anni passati nella stessa Università presso cui ti sei iscritto. I nomi di chi comporrà la commissione giudicante sono pubblici. Fatti furbo e per prima cosa inizia a prepararti svolgendo gli stessi test che hanno elaborato per i concorsi TFA precedenti. Anche se difficilmente ripropongono le stesse identiche domande, di sicuro gli argomenti su cui insisterà quella stessa commissione saranno simili. Il consiglio più importante è quello di sfogliare i test preselettivi degli anni già trascorsi ed evidenziare dei punti in comune che lascerebbero presagire come i docenti che ti valuteranno trovino di primaria importanza quegli argomenti.
Con un occhio attento è possibile ottimizzare il lavoro in maniera eccellente, dedicando molto più importanza a quelle tematiche tanto care alla giuria che valuterà il tuo test. Con questo non dico di escludere a piè pare alcuni argomenti, ma di concentrarsi su quelli, perché oltre la metà delle domande verteranno certamente su quello. - Il questionario a risposta multipla che andrai a svolgere presenta 60 domande in totale. Analizza quale è stato il punteggio minimo per superare il test durante gli anni passati e cerca di approcciarti ad ogni sessione che svolgerai in fase di preparazione, con un unico obiettivo:
- non sbagliare un numero maggiore delle risposte che sono servite gli altri anni per passare il concorso di TFA sostegno organizzato dalla Università a cui sei interessato. - Concentrati su come si è comportata la Commissione che ti giudicherà. E’ inutile inscriversi al test di Bari e prepararsi sulle domande svolte a Messina o a Milano. Non sprechiamo energie utili. Perchè seguendo questo piccolo consiglio state certi che riuscirete a “prevedere” anche oltre la metà degli argomenti su cui si baserà il quiz a risposte multiple.
- Realizzare schemi e riassunti è molto utile per memorizzare meglio le nozioni, ma se non hai molto tempo per prepararti al concorso, allora tanto vale che studi direttamente da un libro come questo,
in cui sono presente delle risposte commentate. Sappi che almeno 5-10 domande potrebbero essere “estrapolate” direttamente da questo testo. Cerca di memorizzarne il numero maggiore possibile perché anche se non si tratta di un metodo ideale di studio, tante volte fa la differenza tra un concorsista ammesso allo scritto e uno che invece, pur conoscendo a menadito una vasta scelta di argomenti, ha dimostrato invece di essere impreparato a rispondere ad una domanda specifica.
- Non ti scoraggiare se hai difficoltà ad imparare date e autori, vai avanti e piuttosto ritorna sull’argomento più in là. Anche se sono trascorsi tantissimi anni dall’ultima occasione in cui hai letto un libro, considera che la memoria è un percorso lento e che anche se all’inizio ti sembra di avere solo tanta confusione in testa, con il passare delle settimane il tuo cervello immagazzinerà correttamente tutti i dati.
- Leggere più volte il libro in maniera meno profonda è sempre meglio di sfogliare le pagine al suo interno in maniera più dettagliata. I test preselettivi si superano anche con questi piccoli trucchetti.
- Cronometra quanto tempo impieghi a rispondere a tutte le 60 domande. E’ essenziale che tu lo faccia entro due ore, altrimenti ogni sforzo sarà vano. Scaduto quel tempo, durante la prova, degli addetti recupereranno le matite dai concorsisti e sarà fondamentale aver risposto a tutte le domande.
- La prova non inizierà mai all’orario comunicato dall’Università. Ragion per cui, se non vuoi rischiare di accumulare troppa tensione, ti consiglio di aspettare prima di fare il riconoscimento dei documenti e quindi entrare nella classe dove si svolgerà la prova. Una volta entrato infatti e sigillati gli averi in tuo possesso, non sarà possibile in nessun modo uscire da quello spazio. Tanto vale occupare il tempo di attesa che ti separa dalla prova ripetendo degli argomenti su cui sei più deficitario. A volte la prova preselettiva comincia anche 2 ore dopo rispetto quanto comunicato e può essere molto deletereo in termini di concentrazione e di ottimizzazione dei tempi produttivi.
- Premesso che non ti potrai fidare di nessuno che non conosci davvero, visto che non è raro che un altro partecipante ti dia volontariamente una risposta sbagliata per trarne giovamento in termini di posizionamento in graduatoria, fatti furbo. Se hai studiato con un amico entra insieme a lui e assicurati di metterti in corrispondenza della sua posizione, ma una fila di banchi più dietro. Questo perché “dare una sbirciatina” al compito di chi si trova davanti a te risulterà molto più discreto che “parlare” con un amico che si trova al proprio fianco.
Si ricorda a tal proposito che qualunque partecipante sorpreso a “copiare” verrà immediatamente allontanato dalla classe, venendo contestualmente classificato non idoneo.
Se usiamo un po’ di intelligenza e nonchalanche sarà possibile rispondere a domande di cui non conosciamo assolutamente la risposta, aumentando così le possibilità di superare il quiz, anche senza essere preparati al 100%. Se invece siamo soli e non conosciamo nessuno, cerchiamo di scovare i “secchioni” presenti in aula e puntiamo a sederci appena dietro al loro banco, così da ricevere “suggerimenti involontari”, senza correre il rischio di ottenere un rifiuto o peggio ancora una risposta errata che ci faccia andare verso il basso della graduatoria. - Altro suggerimento importante è quello ci utilizzare il foglio esplicativo che ti verrà consegnato non appena entri, ma ben prima che la prova abbia inizio, per appuntarti delle date particolarmente ostiche o realizzare delle linee temporali che ti possano successivamente aiutare a fugare alcuni dubbi e orientare quando scoccherà l’ora d’inizio.
- Lasciare le domande in bianco non serve a nulla. Anche se non sari la risposta, lanciati ! Avrai sempre 1/5 delle possibilità in più di rispondere correttamente al quesito.
- Se ti fai prendere dall’emozione e noti che stai impiegando più tempo del previsto nel rispondere ai quesiti, sarà meglio che tu trascriva subito le risposte di cui sei convinto sull’apposito modulo. Posticipare questa operazione all’ultimo minuto può essere fatale. Considera a tal proposito che in media per essere sicuri di ricopiare le risposte corrette sul modulo elettronico in un tempo ragionevole occorreranno almeno 20 minuti. Se non hai ancora risposto a tutte le domande e mancano “solo” 30 minuti è fondamentale che tu inizi la fase di trascrizione o il rischio di consegnare oltre il tempo limite ed essere per questo “escluso” cresce esponenzialmente. Anche se rispondi a tutte le domande bene, ma non sei riuscito a ricopiarle sull’apposito foglio d’esame, avrai fallito il tuo obiettivo.
Pensaci prima di mangiarti le mani e avere rimorsi per tutta la vita.
Se sei stato ammesso alla seconda prova del concorso sappi che hai già superato lo scoglio maggiore. La prova scritta è notoriamente più semplice di quella preselettiva, per cui mantieni la lucidità necessaria per affrontare a dovere anche questo test e riuscirai ad ottenere almeno 21/30, ovvero il voto minimo per superarlo. In questo caso la scrematura sarà decisamente inferiore per cui, se nel caso della preselettiva, risulterà idoneo un partecipante ogni 9-10 persone, in questo caso le probabilità aumentano sino a selezionare idoneo un partecipante ogni 3 persone circa.
Sei in dirittura d’arrivo, le possibilità di ricoprire presto l’incarico di insegnante di sostegno aumentano e parallelamente dovrebbe aumentare il tuo impegno e la sicurezza nei tuoi mezzi.
Anche in questo caso è possibile prepararsi a sufficienza al test scritto, senza riempire il cervello di nozioni che quasi certamente non ti verranno richieste.
Come fare a ottimizzare i tempi di studio e concentrare le energie verso argomenti “papabili”, che avranno maggiori probabilità di essere oggetto d’esame durante la prova scritta ?
Segui questi semplici consigli (non si tratta di trucchi e ne di segreti)
Sei in dirittura d’arrivo, le possibilità di ricoprire presto l’incarico di insegnante di sostegno aumentano e parallelamente dovrebbe aumentare il tuo impegno e la sicurezza nei tuoi mezzi.
Anche in questo caso è possibile prepararsi a sufficienza al test scritto, senza riempire il cervello di nozioni che quasi certamente non ti verranno richieste.
Come fare a ottimizzare i tempi di studio e concentrare le energie verso argomenti “papabili”, che avranno maggiori probabilità di essere oggetto d’esame durante la prova scritta ?
Segui questi semplici consigli (non si tratta di trucchi e ne di segreti)
- E’ vero che hai passato la prova più dura, ma se perdi la concentrazione ora, potresti mandare a monte tutti gli sforzi fatti sino ad ora. Ragiona d’astuzia.
- Dai uno sguardo alle tracce degli esami scritti che hanno caratterizzato gli anni passati, presso la sede universitaria che ha indetto il bando a cui ti sei iscritto. Osserva i nomi dei docenti che compongono la giuria che valuterà la prova. Sono gli stessi della prova preselettiva?
Bene, continua a concentrarti sullo studio degli stessi argomenti già toccati durante la prova iniziale. - Come hai già fatto nel test preselettivo, evidenzia degli argomenti che ricorrono negli anni in quella Università. Dovrai essere preparatissimo su questi argomenti.
- Fai attenzione alle indicazioni che ogni commissione comunica tramite web, perché spesso ha l’abitudine di suggerire ai partecipanti su quali argomenti prepararsi meglio. Nel mio caso specifico i temi furono “pensiero divergente, intelligenza emotiva, governance nella scuola e normative in tema di disabilità”. Si rivelarono un prezioso aiuto per superare la prova !
- Anche se gli argomenti saranno solitamente più generici è importante aggiungere un piccolo “quid” al proprio compito, per convincere la commissione di essere all’altezza. Suggerisco a tal proposito di aggiungere riferimenti a libri utilizzati dagli autori a cui ci si riferisce, specificando talvolta anche la data di edizione, qualora la si ricordi. Si tratta di piccoli dettagli che fanno grande un compito e trasformano una sufficienza risicata in un sette pieno.
- Rispondi sempre a tutti i quesiti, anche quando non conosci la risposta. Meglio rimandare ad un argomento “parallelo”, anche se non perfettamente attinente con quello richiesto dalla traccia. Lo scopo è convincere gli esaminatori di essere entrati momentaneamente in crisi su un singolo argomento, dando ugualmente prova della propria conoscenza.
- Tieni presente che dovrai rispondere in maniera esaustiva almeno a 3 quesiti su 4. Altrimenti non passerai la prova. Giochiamoci tutte le nostre cartucce e non areniamoci di fronte all’evidenza di avere un buco di memoria. Ogni risposta potrà garantire un punteggio sino a 7,5 punti.
- Durante questa prova non serve a nulla copiare. Dovrai fare ricorso a tutte le nozioni immagazzinate sino ad ora, puntando anche su aspetti come l’ordine visivo sul foglio ed una grafia piacevole. A tale scopo cerca di dedicare il tempo necessario a consegnare un compito in “bella copia”, scongiurando di rispondere alle domande soltanto in malacopia.
- Anche in questo caso l’attesa è estenuante. Utilizza il tempo a disposizione prima che la prova abbia inizio per ripetere gli ultimi argomenti che non ricordi. Sempre meglio di arrivare in classe alle 09.30 e rendersi conto che la prova vera e propria inizierà almeno 90 minuti dopo e di non avere avuto la possibilità di approfondire nulla nel frattempo, visto che ogni tuo bene verrà consegnato ad un addetto, per poi essere recuperato solo a prova ultimata.
- Le date delle prove scritte, così come quelle di tutte le altre prove e scadenze concorsuali (incluso la modalità di attribuzione di punteggio ulteriore in base ai titoli in possesso), sono tutte indicate nel bando. Cerca di non farti cogliere dal panico o impreparato se ad esempio scoprirai che appena 3 giorni dopo l’esito della prova preselettiva, dovrai già sostenere quella scritta. Il piano di studio va preparato con largo anticipo e visto che ogni bando viene indetto solitamente almeno 4 mesi prima di ogni concorso, dobbiamo mettere in preventivo di studiare contemporaneamente sia per le prove di pre-selezione e sia per quelle scritte.
- Per prepararsi in maniera equilibrata su di una prova scritta, sarà molto utile studiare su libri come questo
In questo testo, come del resto altri, è prevista un’appendice specifica, all’interno della quale vengono svolte delle tracce di prove scritte, assegnate gli anni scorsi in varie Università italiane. Se abbiamo la pazienza di confrontare l’insieme di tutti questi argomenti con quelli che solitamente vengono sorteggiati presso l’Università di riferimento riusciremmo a svolgere uno studio estremamente mirato e produttivo.
Si tratta della fase più semplice delle 3. A meno di clamorose incongruenze espositive o errori imperdonabili, come quello di chiamare gli studenti handicappati o parlare di intelligenza ridotta, dovresti riuscire a superare con almeno 21/30 anche questa prova.
Il sistema prevede che tutti i partecipanti che conseguiranno almeno questa votazione risulteranno “idonei non vincitori”. Questo significa che anche qualora si posizionino in graduatoria successivamente rispetto l’ultimo posto disponibile, verranno quasi certamente inseriti nel gruppo di tirocinanti dell’anno seguente. Si tratta di un’ottima possibilità per coronare il sogno di diventare insegnante di sostegno in una scuola superiore di primo o di secondo grado.
Come affrontare bene la prova orale
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Il sistema prevede che tutti i partecipanti che conseguiranno almeno questa votazione risulteranno “idonei non vincitori”. Questo significa che anche qualora si posizionino in graduatoria successivamente rispetto l’ultimo posto disponibile, verranno quasi certamente inseriti nel gruppo di tirocinanti dell’anno seguente. Si tratta di un’ottima possibilità per coronare il sogno di diventare insegnante di sostegno in una scuola superiore di primo o di secondo grado.
Come affrontare bene la prova orale
- Studiare un po’ di tutto. Calcola che un’interrogazione dura in media 8 minuti ed è composta da 3 domande di cui una di tipo motivazionale. Riuscire a centrare l’argomento sorteggiato è la garanzia per partire con il piede giusto.
- Visto e considerato che una delle domande che ti porrà la commissione sarà “Perchè vuoi svolgere questo lavoro?”, cerchiamo di prepararci una risposta adeguata. Accennare ad esperienze pregresse nel campo del sociale e focalizzare il discorso sull’aspetto “umano”, rappresentano 2 chiavi essenziali per lasciare una buona impressione.
- La scelta delle 2 domande a cui dovrai rispondere, prima di quella motivazionale, la reputo molto democratica. Sarà ogni partecipante a sorteggiare da un contenitore un bigliettino, al quale sarà collegato un numero e quindi l’attribuzione di 2 domande da una lista di cui sono in possesso solo gli insegnanti della commissione. Se la seduta prevede l’esame di 60 studenti si farà in modo di garantire la presenza di 61 bigliettini, in modo tale da offrire anche all’ultimo esaminante la possibilità di poter effettuare una “scelta minima”, basata nel suo caso sugli ultimi 2 bigliettini rimasti.
- Assistere in presenza agli esami di altri ragazzi può essere molto utile per capire il “tenore” delle domande che può porre la commissione, ma può rappresentare anche un’arma a doppio taglio. Tante volte ad una sfilza di domande piuttosto generiche e di semplice interpretazione segue un quesito davvero subdolo, che fa riferimento ad un testo specifico o ad una data legge. Non facciamoci prendere dal panico, imparare tutte le risposte corrette alle domande che hanno posto nei giorni che precedono lo svolgimento della tua prova orale, serve davvero a poco. Quasi certamente le domande fatte il giorno prima, difficilmente saranno riproposte il giorno seguente!
- Se hai voglia di sfruttare a tuo vantaggio quello che hanno chiesto nelle giorni precedenti, potresti utilizzare alcune domande già poste dalla commissione nelle precedenti sedute di scrutinio, per dimostrare a chi ti interroga di conoscere i testi che hanno scritto.
- E’ buonissima regola leggere anche solo l’estratto dei testi di cui i professori della Commissione sono gli autori. Qualunque riferimento che riusciremo a integrare nei nostri 10 minuti di interrogazione sarà un punto a nostro favore. Una semplice ricerca sul web ti consentirà di acquisire queste preziose informazioni e qualora volessimo fare “il colpaccio” potremo decidere di leggere il testo intero. Parti dal presupposto che possono chiederti soltanto quello che sanno, su cui quasi certamente hanno già scritto un libro.
- Cerchiamo di mantenere la lucidità anche nel caso estraessimo una domanda difficile o anche solo lunga e quindi più complessa da decifrare. Prenditi il tuo tempo, cerca ogni spunto, anche solo seguendo dei collegamenti mentali suggeriti da alcune parole presenti nella domanda. Non fare mai scena muta, la commissione apprezzerà, anche perché i loro componenti non interrompono quasi mai e sono soliti lasciar argomentare i discenti.
- Il giorno dell’esame verrà fatto un appello, con il quale sarà chiaro dopo quanti esaminanti arriverà il tuo turno. Il consiglio è quello di non lasciarsi suggestionare dagli esami dei tuoi colleghi e di aspettare fuori dall’aula il proprio momento. La sensazione di accorgersi di riuscire a rispondere alle domande indirizzate agli altri che ti precedono in appello si trasforma in un evento difficile da giustificare razionalmente nel momento in cui sorteggerai una domanda più ardua. La certezza è che non potranno mai rivolgerti le stesse domande dei ragazzi che esamineranno quel giorno, di conseguenza, perché lasciarsi suggestionare in questo modo?
- Anche in questo caso suggerisco vivamente di fare riferimenti a date e testi, qualora sei a conoscenza di queste informazioni, perché contribuisce a costruire quella che durante i colloqui di lavoro viene definita una “buona immagine di sé”.
- Per la stessa ragione di sopra, consiglio di vestirsi in maniera elegante. Alcuni professori più anziani spesso apprezzano questo genere di formalità.
- Argomenta in maniera calma e chiara. Chi “parla a macchinetta” si mette in cattiva luce di fronte alla commissione esaminatrice.
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- e se ne hai la possibilità partecipa contemporaneamente sia alle selezioni per il TFA sostegno alle scuole secondarie di primo grado e a quelle di secondo grado. Noterai da subito che gli argomenti, normativa inclusa, sono molto simili. In questo modo potrai studiare contemporaneamente per 2 concorsi e aumentare le possibilità di vincerli, visto che per legge devono svolgersi in 2 date differenti.
Fammi sapere se questi consigli ti sono stati utili e se hai bisogno di riassunti o schemi puoi contattarmi tramite email, sarò ben felice di aiutarti a rendere più semplice lo studio propedeutico a questa tipologia di concorso.