Indice Rifiuti e Riciclaggio
IMBALLAGGIO RIFIUTI
E' di fitale importanza risolvere il problema dei rifiuti esclusivamente con lo smaltimento, perché ciò significherebbe tralasciare due fattori fondamentali:
• le risorse naturali presenti sul nostro pianeta sono limitate;
• la capacità di carico di un ecosistema naturale (ossia la sua capacità di sostenere uno specifico carico senza modificarsi) è sempre limitata.
Risulta necessario, dunque, cercare di perpetuare una riduzione dei rifiuti all’origine, considerandoli non come un qualcosa di immutabile, ma come la risultante di una serie di trasformazioni di materia ed energia.
Per imballaggio si intende il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere, proteggere, movimentare, consegnare, presentare determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti. I materiali di cui gli imballaggi sono principalmente costituiti corrispondono a quelli che oggi sono oggetto della
raccolta differenziata dei rifiuti (carta e cartone, plastica, vetro, legno, acciaio e alluminio). Da indagini merceologiche sulla nostra spazzatura risulta, infatti, che essi costituiscono il 40% del volume dei nostri rifiuti e il 30% del peso.
Negli ultimi vent'anni infatti la produzione dei rifiuti prodotti in Italia è raddoppiata (da 13 a 26,5 milioni di tonnellate) e responsabili di ciò sono principalmente i cittadini-consumatori che sempre più scelgono prodotti "usa e getta" a scapito di quelli durevoli. E' il caso soprattutto degli imballaggi, vale a dire tutti i tipi di contenitori, che non vengono mai riutilizzati e, una volta svuotati, si trasformano immediatamente in rifiuto.
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Smaltimento:
Messa in discarica: La discarica, è definita come: "area adibita a smaltimento dei rifiuti mediante operazioni di deposito sul suolo o nel suolo”.
Trattamento per biodegradazione - Decomposizione dei composti chimici presenti nei rifiuti per mezzo di batteri (es. per la biodegradazione della carta occorrono 4 settimane).
Messa in deposito permanente (rifiuti speciali) -
Incenerimento a terra e in mare
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Discarica di rifiuti:
L’uso delle discariche non risolve il problema dello smaltimento dei rifiuti, ma lo rimanda semplicemente al futuro.
I residui dei rifiuti restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica, producono biogas e numerosi liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. Secondo alcuni studi è possibile rilevare tracce di queste sostanze dopo la chiusura di una discarica per un periodo che va fra i 300 e i 1000 anni.Anche dal punto di vista dell’emissione in atmosfera di gas responsabili dei cambiamenti climatici, le discariche risultano fortemente nocive. È infatti scientificamente provato dall’organizzazione internazionale sui cambiamenti climatici, IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) che i rifiuti in discarica causano emissioni ad alto contenuto di CH4 e CO2, due gas serra molto attivi; una moderna discarica deve pertanto prevedere sistemi di captazione di tali gas (in particolare il metano, che può essere usato anzichè disperso in atmosfera).
Incenerimento:
L’incenerimento dei rifiuti costituisce, nell’ambito della normativa ambientale, senza dubbio uno dei temi di maggiore complessità; in particolare la realizzazione e gestione degli impianti comporta necessariamente la valutazione e quindi il coordinamento e la ponderazione di diversi interessi ambientali.La media europea di rifiuti urbani avviati a valorizzazione energetica è pari, infatti, a circa il 19%; il panorama, tuttavia, appare molto diversificato con un Nord Europa caratterizzato da percentuali elevate intorno al 30% e l’area del Mediterraneo con valori molto bassi.
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