Indice Rifiuti e Riciclaggio
STORIA dei RIFIUTI
L’uomo è comparso sulla Terra 5 milioni di anni fa e fino a quando è vissuto in piccoli gruppi nei villaggi, ha mantenuto l’equilibrio naturale delle risorse, perché i pochi rifiuti che produceva venivano riciclati completamente. Nel 5000 a.c. nacquero le prime città e, da quel momento fino ai primi del XVIII secolo d.C., l’economia della grande maggioranza delle famiglie che vivevano sia in città che in campagna era fondata sull’arte del riciclo e del “non spreco”. Alla fine del ‘700, in alcune aree della Terra, ancora oggi tra le più ricche, nacque l’industria e con essa, lentamente, le condizioni di vita dell’uomo andarono migliorando. Intorno al 1925 il rifiuto più diffuso era ancora la cenere, ma già il vetro e i metalli venivano scartati. Nel secondo dopoguerra nasce la cosiddetta “civiltà dei consumi”: da quel momento la quantità di rifiuti è aumentata vertiginosamente, in particolare quella dei materiali organici, vetro e carta e prodotti nuovi come le plastiche e i materiali delle industrie chimiche e siderurgiche.
Prioritaria risulta essere la riduzione dei rifiuti, limitandone la produzione e privilegiando il riuso di oggetti e materiali, anche se, naturalmente, il problema principale rimane come trattare quelli prodotti.
L’Italia per anni ha dovuto riciclare carta da macero proveniente da altri paesi poiché la raccolta differenziata era scarsa e quello che si raccoglieva era di bassa qualità. Attualmente il 90% dei quotidiani viene stampato su carta riciclata e il 100% delle scatole è in cartone riciclato. Una bottiglia su due viene prodotta utilizzando vetro recuperato di provenienza nazionale. In Italia il 50% dell’alluminio prodotto proviene dal riciclo, impiegato principalmente nell’industria automobilistica, nell’edilizia, nei casalinghi e per nuovi imballaggi .
Un ecosistema naturale è costituito da una rete complessa di relazioni: esistono i produttori di sostanze organiche (per esempio le piante), i consumatori di sostanze organiche (gli animali) e i decompositori (i microrganismi che si nutrono di organismi morti trasformandoli in nuove sostanze organiche). Quindi in un ecosistema perfettamente naturale tutto è utile, nulla va sprecato e pertanto non esistono rifiuti. La produzione di rifiuti da parte degli uomini destabilizza il flusso di materia e di energia proprio di un ecosistema, provocando inquinamento di aria, acqua e suolo.
Consigliamo vivamente di visionare il video "La storia delle cose"
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