Indice Mare
ECOLOGIA, ECOSISTEMA:
La scienza che studia questa complessa rete di rapporti è l’Ecologia e l’ambiente dove un organismo vive è chiamato Ecosistema, un mondo ordinato in cui tutti gli elementi, viventi e non viventi, sono collegati tra loro e si influenzano a vicenda.
Quanti ecosistemi esistono? Tanti, anzi tantissimi perché ogni mare, ogni bosco, ogni fiume, ogni prato… è un ecosistema diverso dagli altri. Pensa che perfino la pelliccia di certi animali può essere considerata un ambiente, tant’è che ci vivono comodamente più di dieci specie diverse di insetti!
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ECOSISTEMA MARE
Il mare è il più grande ecosistema acqueo e la più grande distesa d’acqua salata del nostro pianeta, ovvero un ambiente in cui l’acqua contiene sali minerali disciolti; tra questi prevale il cloruro di sodio, cioè il comunissimo sale da cucina. Nell’ecosistema marino il flusso di energia è reso possibile dagli organismi vegetali provvisti di clorofi lla, i quali, utilizzando l’energia solare, trasformano le sostanze inorganiche dell’ambiente (acqua, anidride carbonica, sali) in sostanze organiche (glucosio), necessarie per la propria sopravvivenza, cedendo all’ambiente gli scarti di questo processo (ossigeno). Questi organismi in grado di compiere la fotosintesi sono i “produttori” del mondo marino e costituiscono il primo anello della catena alimentare marina.
Ma cosa è un ecosistema? E' la base della vita, un piccolo mondo particolare che costituisce un piccolo tassello di vita del nostro pianeta, abitato da particolari organismi vegetali ed animali che, per le loro caratteristiche, vivono e convivono solo in un ambiente con determinate e specifiche caratteristiche fisico-chimiche. Elementi esterni che vanno a minare l'equilibrio dell'ecosistema causeranno conseguentemente problemi ambientali di varia natura.
CARATTERISTICHE DEL MARE:
La zona di spruzzo, è la più distante dall’acqua e gli spruzzi vi arrivano solo quando c’è vento e il mare è mosso, vi si trovano il granchio corridore e il porcellino delle scogliere perché passano il tempo sotto terra.
La zona di marea che viene sommersa dall’acqua due volte al giorno; qui si trovano le alghe, i molluschi e i crostacei.
La zona sommersa sempre, in cui si distinguono diverse altre zone, secondo la temperatura e le condizioni di luce.
Temperatura del Mare
La temperatura superficiale del mare è influenzata notevolmente dai raggi solari e diminuisce man mano che si scende verso gli strati più profondi.
Nel Mediterraneo i ridotti scambi d'acqua con gli altri mari fanno si che la temperatura degli strati superficiali oscilli dai 28° delle coste nord africane, nel periodo Estate/Autunno, ai 12° dell'Alto Adriatico, ad inizio Primavera, mentre alle grandi profondità si mantiene costante a 13° per tutto l'anno.
La temperatura meteorologica, che è diversa in base alla latitudine e che subisce variazioni stagionali in superficie, influenza la temperatura della massa d'acqua, che assorbe enormi quantità di calore nei mesi caldi, e che rilascia lentamente nell'inverno.
In pratica si forma un termoclino, fra i 15 ed i 40 mt., che crea una barriera netta, dovuta alla differenza di temperatura fra i due strati di acqua, una netta superficie che limita gli interscambi tra le acque che questo separa e che per molti animali è insuperabile.
In Inverno la densità superficiale dell'acqua aumenta per il raffreddamento generato dall'abbassamento della temperatura dell'aria e per i venti freddi e secchi che spirano da Nord e da Nord-Ovest, che causano una perdita notevole di calore e l' evaporizzazione degli strati superficiali.
E' a questo punto che le acque superficiali, ricche di ossigeno ma povere di nutrimento, sprofondano creando una omogeneizzazione ed un mescolamento con quelle profonde, povere di ossigeno ma ricche di sali nutritivi.
Il variare della temperatura può diventare un fattore limitante alla diffusione delle specie in quanto può essere letale per le larve e gli avannotti, mentre per gli adulti può alterare i periodi riproduttivi.
Le specie in grado si sopportare le variazioni di temperatura sono dette euritermi, mentre quelle meno tolleranti sono chiamate stenotermi.
Luce del Mare
L’immagine sotto riportata ti mostra in che modo avviene l’assorbimento della luce nell’acqua. Avendo l’acqua maggiore densità rispetto all’aria nel passaggio dall’una all’altra la luce subisce delle modificazioni: in un primo luogo una parte dell’energia luminosa non penetra nel mare; in secondo luogo le radiazioni rosse e gialle si esauriscono dopo pochi metri mentre quelle blu e verdi si spingono più in fondo, fino ai 200 m. Oltre i 500 m ci troviamo nell’oscurità più completa.
Ma l'acqua assorbe le radiazioni luminose, in particolar modo le radiazioni di maggior lunghezza d'onda, come quelle rosse e gialle che sono le più importanti per le piante e che già a 10 mt. spariscono dallo spettro visivo.
Nel Mediterraneo, che ha acque abbastanza limpide, le radiazioni blu riescono a raggiungere la profondità di circa 400 mt, mentre quelle ancora utilizzabili per il processo di fotosintesi si arrestano a circa 150 mt., limite massimo di proliferazione della vita algale.
Salinità del mare
Come ben sai l’acqua del mare è salata ma quello che forse non sai è che in mille parti d’acqua 35 sono costituite da sali. Tra i sali contenuti nell’acqua quello maggiormente presente è il sale da cucina (cloruro di sodio) seguito da altri elementi come il magnesio, il calcio, potassio e via via altri ancora. Questi sali provengono dalle terre emerse e si distribuiscono in modo quasi omogeneo anche se poi la salinità cambia a seconda dell’evaporazione e dell’afflusso di acque dolci. Per cui alcuni mari molto riscaldati e che non vengono alimentati da acque dolci continentali hanno una salinità molto elevata (ad es. il Mar Rosso).
La salinità non è uguale per tutti i mari, ma per ognuno si mantiene normalmente costante, anche se, in alcune zone, può subire variazioni in diminuzione, come in prossimità delle foci dei fiumi o per le piogge, o in aumento, per l'eccessiva evaporazione dovute alla temperatura o ai venti.
Nel Mar Mediterraneo la salinità si aggira mediamente al 35 °/°° (pari a 35 gr. di sale per Kg. di acqua), arrivando in alcune zone al 38 °/°°. Gli animali che possono sopportare le variazioni della salinità sono chiamati eurialini, mentre quelli meno tolleranti a queste variazioni sono detti stenoalini.
Sabbia del mare
La sabbia è una roccia sedimentaria clastica sciolta, proveniente dall'erosione di altre rocce tra le quali l'arenaria (roccia sedimentaria). La sabbia è formata da granuli di dimensioni comprese tra i 2 e gli 0,063 millimetri. La sabbia è il classico esempio di materiale granulare: ogni singola particella che la compone è chiamata "granello di sabbia".
Quando si deposita la sabbia dà luogo a tipiche forme, quali la duna, se trasportata dal vento o la barra se trasportata dalla corrente marina e la spiaggia se l'agente di trasporto è il moto ondoso.
In sedimentologia ed in geologia il termine sabbia viene usato per indicare una precisa classe granulometrica e pertanto può essere usato come termine per definire una dimensione. Particelle più piccole della sabbia rientrano nella categoria del limo o dell'argilla, mentre particelle più grandi sono definite ciottoli o blocchi.
La sabbia può formarsi attraverso tre principali meccanismi:
- Per erosione di rocce preesistenti, di qualunque natura.
- Per precipitazione chimica da acque sovrasature in ioni (ipersaline) .
- Per accumulo di scheletri e gusci di organismi, come ad esempio le conchiglie.
Le sabbie bianchissime che caratterizzano molte isole di arcipelaghi come quello dei Caraibi, delle Seychelles o di mari a circolazione ristretta come il Mar Rosso sono composte integralmente da carbonato di calcio precipitato.
Sabbie silicatiche ( cioè composte da silicati ), ben selezionate, prive di argilla, sono usate per la produzione del cemento
La sabbia viene anche utilizzata per la realizzazione del vetro e dei microprocessori in silicio.
Generalmente in una spiaggia..più sarà fine la sabbia e più degraderà dolcemente; al caso limite dei ciottoli, non a caso, l'acqua precipita subito profonda.
Il fenomeno delle maree:
La marea è un moto periodico di ampie masse d'acqua (oceani, mari e grandissimi laghi) che si innalzano (flusso, alta marea) e abbassano (riflusso, bassa marea) anche di 10-15 metri con frequenza giornaliera o frazione di giorno (solitamente circa ogni sei ore, un quarto di giorno terrestre) dovuto alla combinazione di due fattori:
- l'attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dagli altri corpi celesti del sistema solare: tra questi è nettamente predominante l'attrazione della Luna (a causa della sua distanza dalla Terra molto minore di quella di tutti gli altri corpi), secondaria quella del Sole, trascurabile quella degli altri pianeti.
Col la luna piena e la luna NUOVA..le maree creranno dislivelli maggiori. In Italia marea massima a Venezia di 140 cm...mediamente 40 centimetri massimo a Bari con la luna piena.
La marea più grande nel Mondo si registra in Canada, presso la baia di Fundy (20 metri); in Europa spiccano Granville (15 metri) e Saint Malò (12 metri).
LE CATENE ALIMENTARI
Una catena alimentare è l’insieme dei rapporti tra gli organismi di un ecosistema. Ogni ecosistema ha una sua catena alimentare e, siccome un individuo può appartenere a più di una catena alimentare, si crea una vera e propria rete alimentare. L’idea di catena alimentare nell’oceano potrebbe sembrare piuttosto semplice: il pesce grande si nutre di uno più piccolo, il quale a sua volta ne mangia uno piccolo, – e così via. In realtà negli oceani tutto è molto più complicato e le maglie della catena si diramano in tutte le direzioni. Innanzi tutto, non tutte le creature marine mangiano altre creature – molte si cibano di alghe. A differenza della catena alimentare a piramide che si verifi ca sulla terra (vegetali, erbivori, carnivori), in mare ve n’è una più complessa. Ecco i protagonisti: gli autotrofi , o produttori
primari, (fi toplancton, macroalghe e piante), che attraverso la fotosintesi utilizzano la luce e le sostanze minerali per formare composti organici; i consumatori primari (zooplancton e tutti gli organismi che si nutrono di vegetali); i consumatori secondari (tutti quegli organismi che si nutrono di altri animali); infi ne i decompositori, che trasformano le sostanze organiche di base in sostanze minerali (inorganiche), riutilizzate dai “produttori”. I microfagi si nutrono di particelle organiche trattenute per fi ltrazione e comunemente chiamate plancton (zooplancton e fi toplancton), ovvero di tutte quelle particelle che noi umani ad occhio nudo spesso non riusciamo a vedere. Si tratta di larve, piccoli organismi unicellulari vegetali e animali, ma anche di sostanze detritico-organiche, spugne e coralli. In questo raggruppamento sono da citare, come caso eccezionale, le balene. I macrofagi invece ingeriscono alimenti voluminosi come pesci, molluschi, crostacei.
Il ciclo basilare della catena alimentare del mare o in sette passaggi.
1. Il sole fornisce l’energia che permette alle alghe microscopiche di crescere in un processo conosciuto come fotosintesi. Queste alghe subacquee microscopiche sono chiamate fi toplancton. Esse non possono muoversi da sole e vengono trasportate dalle correnti oceaniche.
2. Fitoplancton – Senza le microalghe non ci sarebbe pressoché vita sulla terra: essendo la risorsa nutritiva basilare per gli animali, come pure la principale risorsa di ossigeno, senza di esse sarebbe impossibile la presenza di creature viventi. Il fi toplancton gioca lo stesso ruolo che hanno le foreste e le praterie sulla terra ferma.
3. Zooplancton – Minuscoli animali, gli zooplancton, si nutrono di fi toplancton. Lo zooplancton è costituito da organismi animali microscopici che rimangono della medesima misura, o sono stadi larvali di creature più grandi, come i ricci di mare o le stelle marine.
4. Gamberetto – Piccole creature, come ad esempio i gamberetti, mangiano lo zooplancton. I gamberetti sono uno degli esempi di vita marina più piccola e ricercata dall’uomo; essi vengono raccolti in grandi quantità.
5. Pesce piccolo – I pesci piccoli mangiano i gamberetti – Lungo le nostre coste, la diminuzione del pesce piccolo riguarda anche il pesce giovane (avannotto), che viene catturato prima che abbia tempo di riprodursi.
6. Pesce grosso – Il pesce più grande mangia il pesce più piccolo – Le riserve di molti pesci, merluzzo ed eglefi no inclusi, sono a livelli pericolosamente bassi nelle acque europee. Sia essi che altri pesci bianchi potrebbero estinguersi, come sta succedendo alla comune razza.
7. Squalo – Gli squali mangiano il pesce grande – Chi sono i predatori ora? Alcune specie di squali sono in pericolo di estinzione, sia perché vengono cacciati per essere mangiati sia perché restano impigliati non intenzionalmente nelle reti.
Gli esseri viventi presenti nell’ambiente marino si distinguono in:
plancton: piccolissimi organismi che galleggiano sulla superficie dell’acqua del mare, dove c’è più luce solare e sostanze nutritive;
Si distinguono due tipi di plancton: FITOPLANCTON e ZOOPLANCTON.
Il fitoplancton, formato da organismi vegetali che rappresentano la base della catena alimentare, comprende le alghe azzurre , (organismi vegetali unicellulari semplicissimi) in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana e di produrre così l’ossigeno.
Lo zooplancton, o plancton animale, è costituito da organismi animali che sono dei consumatori per lo più erbivori dalle dimensioni prevalentemente microscopiche (si misurano, infatti in micron che equivale ad 1/1000 di millimetro) tranne qualche eccezione come ad esempio le meduse.Il corpo della medusa contiene un’altissima percentuale di acqua (fino al 98%).
benthos: animali che vivono sul fondo del mare;
Parliamo di animali come il tonno, il pesce spada, lo squalo elefante, il delfino, la foca monaca, la tartaruga marina, il cavalluccio marino.
Altri esemplari come la razza, il polpo,la spigola e l’orata, sono bento-nectonici, cioè hanno rapporti con i due ambienti.
necton: crostacei, molluschi, pesci, foche, balene.
Conoscere il proprio ecosistema mare e i suoi abitanti rappresenta il primo passo verso un'educazione sostenibile e il secondo per risolvere problemi ambientali.
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